Un giorno di ordinaria carneficina

Non siamo in presenza di una guerra né di una guerriglia. Quasi 50 palestinesi uccise in poche ore, uomini disarmati e trasformati in bersagli dall'esercito israeliano. Una strage immane con la diretta e attiva complicità dei governi e dei media occidentali, italiani inclusi, non basta dire che gli ambasciatori europei non partecipano al trasferimento della ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, quel trasferimento che viola e calpesta le stesse risoluzioni Onu che negano Gerusalemme come “capitale dello stato ebraico”. 

Perfino il diritto internazionale, o quanto resta di questa finzione, viene calpestato, si uccidono minori, disabili in sedia a rotelle, si arrestano decine di attivisti rinchiudendoli in carceri di massima sorveglianza impendendo per mesi ogni contatto con la famiglia e i legali. Organismi internazionali hanno più volte denunciato la illegittima detenzione di minori, allarmi e denunce rimaste inascoltate.

 Perfino Amnesty parla di aberrante violazione dei diritti umani, di abietta violazione del diritto internazionale e dei diritti umani a Gaza. L'Italia è corresponsabile di questa strage, solo pochi giorni fa ha permesso al Governo di Israele di vendere un'immagine falsata alla opinione pubblica internazionale ospitando alcune tappe del Giro d'Italia.

 Solo nell'ultimo anno sono aumentate del 55% le esportazioni di armi verso Israele, un paese che ha dichiarato guerra al popolo palestinese, un popolo disarmato e rinchiuso dentro campi profughi dove si vive in condizioni di grave indigenza. Israele, con il sostegno Usa e il silenzio della Ue sta reprimendo nel sangue manifestazioni e uccide inermi e civili facendoli passare, con la compiacenza di organi di stampa, come pericolosi terroristi.

 Ma i terroristi sono altri, terrorista è lo stato di Israele e le sue azioni vanno definite per quelle che sono: crimini contro l'umanità e contro l'autodeterminazione del popolo palestinese.

LA REDAZIONE DI LOTTA CONTINUA.