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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Troppe tasse sul lavoro

Troppe tasse sul lavoro

In Italia a pagare troppe tasse non sono i padroni e i redditi elevati ma i lavoratori. Partiamo da questa semplice constatazione per arrivare ad un obiettivo comune: costruire una iniziativa sindacale e sociale per giungere al risultato di abbattere le tassazioni sui redditi inferiori a 35 mila euro. Con il 42,6% l’Italia è il Paese Ue con la più alta tassazione sul lavoro a fronte di una media dell’Europa a 28 Stati pari al 36,1%.

Questi dati sono estrapolati dal rapporto della Commissione europea sul fisco , rimandiamo a una sintesi video per chi non avesse voglia di leggere ( https://www.youtube.com/watch?v=myW0CGqHGG4)

Abbattere il costo del lavoro puo' determinare svariate scelte politiche e di tassazione, la strada intrapresa dal Pd è stata quella di favorire le imprese con i bonus, gli sgravi fiscali e finanziamenti a fondo perduto in caso di assunzioni con contratti a tempo indeterminato che nell'epoca del jobs act non rappresentano una garanzia di stabilità soprattutto nei primi 3 anni. Non è dato sapere quanti dei nuovi contratti passati i primi tre anni, sono ancora vigenti.

La nostra idea di tassazione è invece ben diversa, alleggerire la pressione fiscale sui redditi medio bassi per favorire la ripresa, stabilire una tassazione progressiva che poi è l'esatto contrario della flat tax proposta dal governo grillo-leghista. Ci sono paesi come Svezia e Danimarca dove la tassazione delle persone fisiche è superiore al 55% ma parliamo di nazioni con uno stato sociale capace di offrire servizi tra i quali la garanzia di un reddito per i disoccupati.

Le imprese italiane non sono tartassate dalle tasse come l'imprenditore medio racconta da anni, siamo sesti in Europa quanto a tassazione di imprese, mentre se guardiamo ai soldi spesi per la formazione e l'aggiornamento del personale, il nostro paese ha accumulato innumerevoli ritardi che poi determinano la ridotta produttività.

L'obiettivo dell'Ue non è chiaro, di sicuro si vuole ridurre la tassazione delle imprese seguendo l'esempio degli Usa dove la tassazione è assai piu' bassa in virtu' dei tagli considerevoli allo stato sociale, alla sanità e alla istruzione alimentati dalla ridotta pressione fiscale sui capitali e sulle imprese.

Tasse sul lavoro sono state praticamente ferme in Italia tra il 2015 e il 2016, nel 2017 la tassazione era al 47,8%, circa 12 punti sopra la media Ocse del 36% . Allora perché le tasse sui salari aumentano quando il potere di acquisto non cresce? La risposta è complessa, sicuramente alla base di tutto c'è una scelta di classe che favorisce le imprese senza chiedere in cambio investimenti durature e positive ricadute occupazionali e sul fronte innovazione.

Senza timori di smentita, il sistema fiscale italiano prevede rimborsi per innumerevoli spese ad appannaggio di redditi medio alti (che con il gioco delle detrazioni ottengono sconti ragguardevoli) mentre per i redditi medio bassi la soluzione migliore sarebbe abbattere l'imposta, ridurre gli oneri a carico del lavoratore.

Ma difficilmente, visti gli attuali rapporti di forza decisamente sfavorevoli, raggiungeremo questi risultati mentre è assai probabile che si vada verso la riduzione del welfare universale a favore di quello aziendale con previdenza e sanità integrativa sottoposti a minore tassazione per favorire lo scambio diseguale tra salari e servizi.

Reddito, tassazione e lavoro non possono essere trattati separatamente ma questa complessità di analisi non appartiene piu' alle organizzazioni del movimento operaio, anzi alcune hanno operato scelte opportunistiche favorendo il welfare aziendale e lasciando campo libero agli interessi padronali per decidere su materie rilevanti quali la tassazione, la legislazione giuslavorista, lo stesso welfare

REDAZIONE PISANA DI LOTTA CONTINUA

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