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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Starace e il "manipolo di cambiatori". Come si guida un'azienda? Ispirando paura nei dipendenti

Starace e il "manipolo di cambiatori". Come si guida un'azienda? Ispirando paura nei dipendenti

Quello che leggete non è il titolo di qualche film di Ken Loach o di
qual sito o giornale "estremista" ma l'estrema sintesi di quanto
affermato da Francesco Starace, attuale amministratore dell'Enel. Io
no so se abbia qualche attinenza con Achille Starace noto gerarca
fascista il quale aveva anch'esso una visione dei rapporti sociali ed
interpersonali basati su rigide gerarchie sociali e umane. Ma per
evitare fraintendimenti e soprattutto per richiamare l'attenzione su
come questi signori interpretano la lotta sociale è meglio far parlare
lo Starace stesso. Il discorso è stato tenuto presso la Luiss
Università posseduta e gestita dalla Confindustria. "Per cambiare
un'organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte
di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un
manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo
dell'organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere
fisicamente questi centri di poteri. Per farlo, ci vogliono i
cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità
sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi
malessere all'interno dell'organizzazione dei gangli che si vuole
distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente
manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa
va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da
ispirare paura o esempi positivi nel resto dell'organizzazione. Questa
cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo
pochi mesi l'organizzazione capisce perché alla gente non piace
soffrire. Quando capiscono che la strada è un'altra, tutto sommato si
convincono miracolosamente e vanno tutti lì. E' facile".  Un manifesto
del capitalismo odierno un chiaro riferimento storico per farci capire
che siamo in viaggio verso quello, con qualche forzatura, un ritorno
all'ottocento. Resta da capire come ancora oggi vi siano militanti,
semplici votanti o opinionisti di sinistra convinti, ancora, che
questo capitalismo senile sia emendabile. Il riformismo è una utopia
del passato. Fanno la lotta di classe dall'alto e la fanno molto,
molto bene.

                                                     Alfonso De Amicis

Squadrismo e resistenza nelle periferie milanesi
La scuola resiste e sciopera contro Renzi
 

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