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Il giro di vite promesso da Salvini è arrivato, con un attacco frontale all'esperienza di Riace. In 21 pagine di infamia, il ministero dell'interno ha disposto: «la revoca dei benefici accordati, l'eventuale recupero di crediti già erogati, (e soprattutto) il trasferimento/uscita degli ospiti in accoglienza».  Ormai è guerra sul piano umano, sociale, politico. La scelta dei tempi dell'azione fa sospettare anche l'intento di distrarre l'attenzione dalle difficoltà del Governo a chiudere la legge di bilancio. La deliberazione del Ministro degli Interni impone la chiusura di tutti i progetti in corso e il trasferimento dei migranti in centri di raccolta. A distanza di 80 anni dalle leggi razziali siamo di nuovo di fronte a una deportazione inaccettabile. Il modello Riace va oltre il successo nell'accoglienza dei migranti, è una realtà che supera le logiche del profitto in nome dei diritti basilari universali. Occorre la massima e immediata mobilitazione a fianco di Riace e contro il decreto sicurezza. Quando la legge è ingiusta disobbedire è un dovere! Staremo al loro fianco oggi e domani, organizziamo la resistenza!