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Sdegno per il fermo e le perquisizioni dei pullman dei manifestanti. Nell'articolo allegati video e foto della preoccupante vicenda.

 Si è svolto sabato pomeriggio a Roma, contro il decreto Salvini e il disegno di legge Pillon, il corteo antirazzista, promosso da Baobab Experience, al quale hanno aderito circa 400 tra associazioni, partiti e movimenti di tutta Italia. 

 

Appuntamento alle 14 in Piazza della Repubblica, ma molti manifestanti sono arrivato in ritardo perché i loro autobus sono stati fermati e perquisiti e gli occupanti schedati dalle forze dell'ordine sulle autostrade nei pressi della capitale (vedi video e foto).  Nonostante questi pesanti fatti che hanno turbato e indignato i convenuti, il corteo, vivo allegro e colorato, si è snodato in modo ordinato e pacifico per le vie del centro storico romano, per concludersi verso le ore 18 in una gremita, oltre ogni previsione, Piazza San Giovanni.

Presenti moltissimi militanti, attivisti e comuni cittadini, anche con bambini al seguito, che hanno sfilato dietro ai camioncini dei Cobas, di Rifondazione e di altre organizzazioni, dai quali venivano diffusi musiche multietniche e interventi. Particolarmente nutrita e organizzata la comunità Curda che ha ravvivato il corteo con striscioni, bandiere e slogan contro la repressione attuata dal presidente turco Erdogan ai loro danni, anch'essa una forma di razzismo e di segregazione.

 

Primus inter pares lui, Mimmo Lucano, il sindaco prima arrestato e poi sospeso di Riace, uno dei pochi che ha avuto il coraggio di alzare la testa di fronte al governo pentaleghista, per difendere la propria opera di accoglienza.

"Oggi scorrerà un fiume di solidarietà, di associazioni, di movimenti, di persone semplici, di tanti zero, come ci ha definiti Salvini, che marceranno nel nome di una umanità solidale che deve essere riaffermata per contrastare l'attuale onda nera che attraversa il mondo". Questa l'accalorata di dichiarazione di Mimmo, presente sin dal concentramento in Piazza Repubblica assieme a Moni Ovadia e ad altri esponenti del mondo della cultura e dell'associazionismo. Numerosi i ragazzi extracomunitari che hanno espresso la loro preoccupazione per la crescente ondata di odio e per l'intollerabile escalation di aggressioni fisiche e verbali registrate ai loro danni da giugno a questa parte (https://www.lotta-continua.it/index.php?option=com_easyblog&view=entry&id=345&Itemid=311)

     

Un segno di speranza, questo corteo, espressione di una società civile ferita dall'imbarbarimento culturale e dal razzismo dilagante, sdoganato dalle scellerate  politiche di odio e intolleranza, propagandate dall'attuale governo tramite  modalità verbali aggressive che stanno provocando un mutamento antropologico nella società italiana.

La diffusione del seme del razzismo rappresenta un grave fattore di rischio poiché esso attecchisce con facilità facendo breccia nelle ancestrali paure dell'essere umano.

Solo lavorando per promuovere l'accoglienza, l'inclusione e l'integrazione è possibile prevenire e contrastare queste pericolose derive che una classe politica indegna del proprio ruolo fomenta senza valutarne le rischiose conseguenze.

Serena Campani - 11 novembre 2018

Redazione pisana di Lotta Continua