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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Prima i ricchi! Una storia ignobile del Veneto leghista.

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Quasi l’80% degli inquilini delle case popolari ATER (Agenzia Territoriale di Edilizia Residenziale) della regione Veneto sarà costretto a subire un deciso aumento del canone dell’affitto. Famiglie che pagavano fino ad ora canoni agevolati, sulla base di un nuovo sistema di calcolo dell’Isee, avranno aumenti medi degli affitti del 30-40%. D’altra parte la politica che sta portando avanti l’ATER è chiara: svendita del proprio patrimonio abitativo, sfratti, aumenti degli affitti. Gli intenti della Regione di Zaia e Salvini sono altrettanto evidenti: ridurre il numero di case popolari, portare gli affitti delle case popolari al livello di quelli del mercato privato, gettare i cittadini con minori disponibilità economiche nelle braccia del famelico mercato immobiliare smantellando una già insufficiente edilizia residenziale pubblica. La logica della Lega è sempre la stessa: guerra ai poveri e “prima i ricchi”.

La risposta a questo progetto sta venendo dalle mobilitazioni di comitati cittadini di Padova, Venezia, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza. Si è anche formato un Coordinamento regionale per il ritiro della legge che vede impegnati l’ADL Cobas, Rifondazione Comunista, lo Sportello meticcio e Asc Venezia.

NO AGLI AUMENTI! LOTTIAMO UNITI CONTRO QUESTA INGIUSTIZIA!

Con l’effettiva entrata in vigore della nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica (ERP), varata nel 2017, l’ATER (azienda che ha in carico questo patrimonio immobiliare) ha applicato significativi aumenti ai canoni d’affitto dei propri inquilini. Si calcola in media un aumento del 30/40% con punte del 200%, si registra inoltre l’innalzamento della soglia del canone minimo a 40 euro mensili. Questi aumenti sono per lo più ingiustificati dal momento che le persone interessate non hanno avuto significative variazioni in senso positivo dei propri redditi. Tale norma, difatti, oltre a considerare l’Indicatore della situazione economica equivalente (ieri Isee ma oggi Isee Erp) conteggia anche l’esistenza di qualsiasi patrimonio dei componenti del nucleo. Nel conteggio possono finire eventuali risparmi depositati in banca od oggetti, come l’auto, di proprietà di uno dei familiari. Inoltre questi aumenti non si accompagnano ad alcun piano di rilancio dell’edilizia pubblica né di una sua manutenzione e riqualificazione, al contrario gli unici piani previsti da ATER per i prossimi anni, sono quelli di vendita del patrimonio immobiliare in suo possesso.

Ritiro immediato della legge regionale 39!
Blocco degli aumenti dei canoni d’affitto!
Piano di rilancio e riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica!
Nessuno Sfratto e sanatoria di quelli già in corso!
Recupero i 7000 appartamenti lasciati a marcire!
Blocco delle vendite ai privati in corso per rispondere alle domande di alloggi popolari!

Coordinamento regionale inquilini Ater

 

Martin Eden. Recensione.
La crisi che nessuno vuol vedere.

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Martedì, 19 Marzo 2024

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