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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Non parlateci di unità nazionale soprattutto se a farne le spese sono le classi sociali più basse. Analisi di cosa va accadendo

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La tensione sociale aumenta, le risposte arrivano con il contagocce, i fatti con lentezza maggiore.

Soprattutto oggi non esiste problema di facile situazione, il Governo ha adottato numerosi provvedimenti cercando di farsi strada tra le regole dell'austerità, gli equilibri politici con la Ue, le pressioni di settori padronali e politici contrari alla chiusura di tante attività. E i soldi in arrivo non saranno destinati alle tasche degli italiani ma, sul modello greco, finiranno direttamente nelle Banche a pagamento degli interessi del debito.

Non ci interessa esaltare gli assalti ai supermercati o condannarli per partito preso, nei giorni di quarantena dovremmo provare almeno a capire cosa sta accadendo, quindi alcuni brevi spunti di riflessione 

 

  1. l'economia meridionale si regge in piccola ma significativa parte sul nero, sui lavori irregolari per i quali non esistono ammortizzatori sociali. La preoccupazione che un esercito di poveri e disperati finisca nelle mani di Mafia e Camorra è fondata ma qualcuno vuol dirci dove sia lo Stato?  A presidiare con la celere gli ipermercati? Non si governano le comunità con le militarizzazioni dei territori. I piani di intervento dovrebbero tenere conto del paese reale, se un ammortizzatore sociale è carente o inadeguato lo si riscrive senza limitarsi ad ampliare la platea dei beneficiari, si dovrebbe piuttosto partire dai requisiti e dalle finalità.
  2. Numerose aziende non hanno liquidi per anticipare gli ammortizzatori sociali, le forze politiche locali, di maggioranza e di opposizione, sono sovente latitanti, gli appelli perché intervengano sulle ditte appaltatrici o sulle associazioni di categoria cadono nel vuoto. Senza anticipo degli ammortizzatori non si va avanti, senza soldi non si mangia da qui la disperazione di tanti e gli assalti ai supermercati
  3. Nella serata del 28 Marzo vengono annunciati nuovi provvedimenti (se ogni giorno ci accorgiamo che la legge varata il giorno prima è insufficiente non si naviga forse a vista guardando solo alle regole dell'austerità?) : 400 milioni per destinare una sorta di una tantum in buoni spesa alle famiglie in difficoltà, 300 euro sotto forma di anticipo da girare ai fondi degli Enti locali. Il reddito per gli indigenti era previsto ad Aprile, la crisi economica e sociale ha consigliato il Governo all'anticipo a fine Marzo, questi sono i fatti. Si procederà con bonus elemosina al posto di un reddito sociale da quarantena che almeno darebbe dignità a tutti\e senza costringerci a interminabili giornate trascorse al pc (per chi un pc lo possiede) per accedere ai buoni spesa. Ma un reddito sociale di quarantena non sarebbe la soluzione equa e dignitosa liberando per altro gli Enti locali da ulteriori incombenze? Oppure i vari Sindaci sperano di gestire direttamente "l'elemosina" giusto per restituire ruoli e funzioni agli Enti locali?
  4. le tasse sono bloccate fino a Maggio ma se va bene a Maggio riapriranno le attività e i soldi, a quella data, non ci saranno ancora. Perché non rinviare le tasse a luglio?
  5. il 98 per cento dei tessuti con i quali sono fatte le mascherine non passa l'esame del Politecnico di Milano. La Lombardia aveva chiesto 140 milioni di mascherine e ne ha ricevute 5 milioni. Siamo allora sicuri di operare al meglio per contenere il contagio?
  6. Ad oggi ci sono circa 10 mila morti e quasi 100 mila contagiati, molti non sanno di esserlo in assenza dei tamponi. Sottoporre la popolazione ai tamponi partendo da chi è costretto a recarsi nei luoghi di lavoro non sarebbe la soluzione migliore ed efficace?
  7. Per la cassa integrazione in deroga non è necessario l’accordo sindacale, basta invece un’informativa. Gli strumenti di cassa integrazione si possono attivare anche se prima non siano state fruite le ferie. Allora perché molte aziende non si sono ancora mosse in tal senso?
  8. Bene la decisione di destinare 600 euro anche ai lavoratori iscritti alle casse private ma forse non sarebbe il caso di rimettere mano anche al sistema previdenziale?
  9. Il decreto dignità, nell’estate 2018, ha introdotto delle causali per ricorrere ai contratti a tempo determinato, dopo i primi 12 mesi di rapporto. Causali che scattano sempre dopo l’anno. Non sarà l'occasione per rimettere mano a queste regole tornando ai contratti a tempo come soluzione gradita alle imprese?

 Redazione Pisana di Lotta Continua

 

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