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Il Governo ha deciso di inserire nella imminente Legge di Bilancio un attacco inaudito alle pensioni.

La maggioranza non mantiene le promesse assunte con l'accordo con le Organizzazioni sindacali del 2017, accordo che prevedeva per l'anno 2020 la rivalutazione delle pensioni che invece viene rinviata all'anno 2023 

Siamo in presenza di una situazione paradossale perché le pensioni attendono da anni di essere rivalutate e dovremmo partire da quelle medie e basse che in prospettiva futura avranno assegni da fame. 

Le modifiche inserite nella bozza della Legge di Bilancio 2021 colpiscono il potere d'acquisto dei pensionati che ormai da anni vedono i loro assegni impoverirsi scollegati da ogni effettivo recupero del potere di acquisto. Sarebbe utile capire il reale ammontare delle pensioni, ebbene sui quasi 18 milioni di pensioni vigenti (siamo un paese di anziani come risaputo), oltre 12,6 milioni sono inferiori a 1.000 euro al mese. Il 61,3% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro: una percentuale che sale per le donne al 74,5%. E soprattutto nel Sud le donne percepiscono pensioni equivalenti alla metà degli uomini e la pensione media è inferiore a 1200 euro

E i pensionati sono oggi fondamentali per il sostegno economico ai familiari in ammortizzatore sociale o senza occupazione alcuna, una sorta di welfare familiare mai riconosciuto.

Se dovesse andare in porto il progetto Conte i tre anni di tempo per l'adeguamento degli assegni previdenziali diventerebbero 5, un'alternativa esisterebbe ossia una legge Patrimoniale per recuperare i soldi da chi ha accumulato per decenni ricchezze banchettando sui salari e sulle pensioni.

Invece si preferisce inserire qualche articolo nella Legge di Bilancio per fare cassa...sulla pelle dei pensionati soprattutto quelli che percepiscono assegni più' bassi.

Redazione Pisana di Lotta Continua

(da: http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/