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Il Covid e i padroni sanciscono la fine del decreto dignità. I provvedimenti governativi

Precariet

All'ordine del giorno dell'agenda governativa le questioni inerenti il lavoro e come già detto andremo verso il rafforzamento della precarietà lavorativa e esistenziale. 

Che il “decreto Dignità” non fosse la soluzione di tutti i problemi era scontato ma almeno era riuscito a contenere il ricorso ai tempi determinati che rappresentano la voce principale dei nuovi posti di lavoro. Una legge non a caso avversata dalle associazioni datoriali e da numerosi partiti, della attuale e vecchia maggioranza, che facevano loro le critiche padronali. Oggi invece di rimuovere le regole che impediscono assunzioni stabili in deroga ai tetti di spesa si pensa solo a favorire i tempi determinati "per rendere più semplice la proroga e il rinnovo dei contratti a termine"

Vengono meno, in nome della pandemia, le causali previste dal decreto dignità, in scadenza il 31 marzo, la proroga della assenza di causali andrà avanti per tutto il 2021 per favorire, senza limiti, il ricorso a tempi determinati e contratti stagionali. 

Cosa accadrà nel 2022? Il rischio che corriamo è la cancellazione del decreto dignità e il rafforzamento del tempo determinato come contratto dominante nei luoghi di lavoro.

 Intanto si rinnova la cassa integrazione d’emergenza, gratuita per le imprese, con il finanziamento di 3,3 miliardi di euro per una proroga così differenziata:

Terziario: assegno ordinario e cassa in deroga, la proroga è di 28 settimane dal 1° aprile al 31 dicembre, se invece si utilizzano tutte insieme e consecutivamente si arriverà a fine ottobre.

Le imprese che ricorrono alla cassa integrazione ordinaria -industria e dell’edilizia - avranno una proroga di 13 settimane tra il 1° aprile e il 30 giugno.

Se si utilizza la cassa Covid non sarò possibile licenziare fino al 30 giugno ma ci saranno fin troppo deroghe che consentiranno licenziamenti collettivi nei seguenti casi: cessazione dell’attività, fallimento dell'azienda, accordo collettivo con il sindacato aziendale per incentivare all’esodo

E dopo il 30 giugno 2021?

Lo stop ai licenziamenti sarà attenuato proseguendo fino all’autunno solo per le imprese (terziario) che utilizzano la Cig in deroga emergenziale e l’assegno ordinario.

Poi c'è la proroga del reddito di emergenza ma con la rivisitazione dei criteri di accesso. 

Misure insufficienti per fronteggiare l'emergenza lavoro nel paese.

Redazione pisana di Lotta Continua (Da: http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com )

 

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