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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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La Toscana non è più felix

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Dopo la inchiesta della Magistratura che ha portato all'arresto di funzionari e dirigenti della associazione conciatori e iscritto politici locali e regionali del Pd nel registro degli indagati con accuse pesantissime ossia avere favorito la criminalità organizzata nello smaltimento illecito di rifiuti tossici (http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2021/04/il-modello-toscano.html),  la redazione  ha rivolto alcune domande a Federico Giusti della Cub sulla vertenza dei lavoratori aeroportuali e gli ultimi fatti di cronaca.

La redazione pisana di Lotta Continua organizzerà una diretta Facebook Mercoledi' 21 a partire dalle 21 sull'inchiesta della Dia che ha colpito la Toscana alla presenza di F. Gesualdi autore di una inchiesta sul settore conciario:

http://www.abitipuliti.org/report/2015-report-una-dura-storia-di-cuoio/

 

 fortemente avversata, anni fa, dai politici del Pd e dalle associazioni industriali.

 Cosa sta accadendo in Toscana?

Sarà la Magistratura ad appurare i fatti, noi ci limitiamo a constatare che l'inchiesta della Dia squarcia un velo sull'ipocrisia e sulla paura che ha dominato in questi anni, anche con troppi silenzi di quella parte sindacale che oggi si erge a difesa della legalità annunciando di costituirsi (la Cgil) parte civile. La inchiesta di Gesualdi ebbe feroci critiche anche da parte del sindacato, non tutto ma sicuramente una buona parte dello stesso

Cosa volete dire?

Che la Toscana non è una isola felice. Da tempo alcune voci isolate denunciavano infiltrazioni criminali negli appalti, c'è chi aveva anche parlato di finanziamenti di cosche e 'ndrine a politici candidati alle ultime elezioni regionali vinte dal Pd, esiste il lavoro nero diffuso in agricoltura e illeciti di varia natura che portano i lavoratori nel distretto industriale pratese a lavorare anche 60 ore alla settimana senza corresponsione degli straordinari. Ci riferiamo alla Fondazione intitolata al giudice Caponnetto che in un comunicato stampa denuncia i rapporti tra mafia e politica in Toscana oggetto della indagine dell'Antimafia.

Salvatore Calleri, presidente della Fondazione, lo dice testualmente:

"Molte le conferme arrivate da questa operazione: abbiamo avuto la conferma, lo diciamo da 8 anni, che abbiamo una nostra terra dei fuochi, con lo sversamento di 8000 tonnellate di rifiuti tossici; abbiamo avuto la conferma che le mafie mirano ad occupare le organizzazioni di categoria e che le stesse usano il porto di Livorno e la classe politica toscana, buona parte, benché avvertita, se ne è fregata dei nostri allarmi fino al punto che oggi la Toscana è divorata dalla mafia"
Siamo in presenza di accuse più volte reiterate nel tempo ma inascoltate, oggi scopriamo che la Toscana è sommersa da rifiuti tossici, non vorremmo che tante zone di eccellenza nella produzione alimentare fossero coinvolte, abbiamo letto poi che parte di questi rifiuti potrebbero trovarsi sotto le strade o sotto l'aeroporto di Pisa, la stampa nei prossimi giorni ci dirà di più, nel frattempo sono state pubblicate intercettazioni che, se confermate, dovrebbero portare alle dimissioni di una intera classe politica che amministra gli enti locali.

La Toscana si scopre inquinata, vittima di infiltrazioni criminali che si servono della compiacenza dei politici per accumulare profitti e controllare gli appalti?

La Toscana ha gli stessi problemi di altre Regioni, la differenza è che pensava di essere differente in nome di una questione morale che si sta dimostrando solo un castello, un insieme di chiacchere. La tanto decantata differenza etica e morale viene decisamente smentita dall'inchiesta della Dia che ha portato ad arresti e accuse pesantissime, anche il controllo pubblico dai fatti di cronaca ne esce con le ossa rotte.

In queste settimane c'è una vertenza dei lavoratori aeroportuali...

Solo poche settimane fa i sindaci di Pisa, Firenze, Lucca e Livorno, hanno concluso il patto del cacciucco, una intesa per ottenere finanziamenti statali con i soldi del Recovery. E sempre sui giornali leggiamo che le proposte dei sindaci hanno trovato il plauso di Toscana aeroporti, società che nonostante abbia ricevuto grandi finanziamenti pubblici a distanza di poche settimane ha deciso di vendere Toscana aeroporti handling. Noi siamo estremamente preoccupati per la sorte dei lavoratori aeroportuali soprattutto quelli degli appalti, appalti sono reiterati fino ad ottobre. E poi cosa accadrà? Pensiamo che la società aeroportuale voglia costruire dei nuovi bandi di gara sull'effettivo numero di voli, il che sancirebbe la perdita del 60% dei posti di lavoro negli appalti, una forza lavoro da sempre sfruttata e sottopagata con salari da fame e contratti sfavorevoli
La nostra idea è che dopo gli appalti al ribasso si stia pensando al lavoro a chiamata con bandi di gara che taglieranno fuori gran parte degli attuali organici. Sul tema degli appalti non ci sembra di avere riscontrato attenzione e sensibilità dalla Regione Toscana (i sindacati degli appalti non sono mai stati convocati nel corso della vertenza complessiva ndr), sicuramente assai più attenta alle richieste della società che gestisce gli scali di Pisa e di Firenze.
È in corso una vertenza e ci sarà uno sciopero, l'impegno della Cub è stato quello di contribuire a mettere insieme le istanze dei lavoratori degli appalti con quelle dei dipendenti della società oggi in vendita perché la crisi del settore aeroportuale è conseguenza delle liberalizzazioni, e non solo della pandemia, che prima hanno precarizzato il lavoro e oggi quel lavoro sottopagato vorrebbero ulteriormente ridimensionarlo.

La Redazione pisana di Lotta Continua

 

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