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Giovanna è una attivista sociale e politica accorsa in Val di Susa contro l'alta velocità ed è ricoverata in Ospedale, a Torino, per una frattura orbitale all'occhio colpito probabilmente da un lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo, e non a grande distanza dai manifestanti come dichiarato dalla Questura.

In attesa di essere operata, le auguriamo una pronta guarigione! Nonostante le normative anticovid limitino l’accesso agli ospedali, è stata prontamente oggetto di visita da parte delle forze dell'ordine. Come sempre, non ci sono limiti alla repressione!

La vita di Giovanna non è in pericolo, la prognosi sarà sciolta dopo l'operazione ma è solo un caso che oggi non si pianga la scomparsa di una giovane donna.

Quel lacrimogeno poteva provocare danni ancora più gravi!

Gli attivisti No tav denunciano lacrimogeni ad altezza d'uomo contestando la versione della Questura ed è difficile dar loro torto dopo il grave ferimento di Giovanna.

Che la Val di Susa non voglia le grandi opere è dimostrato da oltre 20 anni di lotte che vedono attiva la popolazione locale contro l'alta velocità

Negli ultimi mesi stanno accadendo episodi preoccupanti che dovrebbero indurre a seria preoccupazione anche i cantori della democrazia borghese tra arresti di attivisti sindacali, licenziamenti di lavoratori solo per un like sui social e violenze poliziesche che ricordano i tempi bui di Scelba.

Con la scusa della pandemia siamo davanti ad una restaurazione autoritaria con la repressione delle lotte sindacali e sociali. Sta’ a noi lottare contro questa svolta reazionaria!

Redazione pisana e nazionale di Lotta Continua