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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Postdemocrazia?

postdemo

 Quando parliamo di neoliberismo si fa riferimento ad alcuni cambiamenti che hanno influenzato il pensiero unico del mercato e gli stessi meccanismi di funzionamento della democrazia borghese.

Studiare la genesi del liberismo aiuta anche a muoversi dentro gli ambiti sociali e sindacali, per questo proviamo a fare una sintesi, forse fin troppo schematica, per aggiornare costantemente la nostra cassetta degli attrezzi

  • pluralismo democratico o lobby? da 40 anni a questa parte, con la nascita del sistema maggioritario e della divina governamentalità per influenzare le scelte degli opposti schieramenti politici. Negli Usa le multinazionali hanno costruito un sistema ramificato di lobby che indistintamente sostengono candidati democratici e repubblicani per approvare leggi favorevoli agli interessi del capitale secondo la vecchia logica che non importi chi sia il vincitore della competizione elettorale se tutti i contendenti alla fine sosterranno i medesimi interessi. Se prima esistevano centri massonici, ancora oggi operanti, il sistema delle lobby è assai piu' forte ed efficace determinando il potere ricattatorio dei poteri economici dominanti sulla politica attraverso anche il finanziamento alle campagne elettorali di parlamentari, consiglieri comunali e Regionali. Con la scusa del pluralismo si è affermata in realtà il partito unico delle privatizzazioni tanto che per anni è andata avanti la delocalizzazione produttiva, l'abbattimento di tutele individuali e collettive, la riscrittura delle norme in materia di lavoro. L'uso del denaro per accrescere il potere dell'economia sulla politica non è certo una novità ma con il liberismo è divenuto dirimente con continue riforme istituzionali e la discesa in campo di nuovi schieramenti dietro al becero populismo (e non solo)
  • l'avvento delle moderne lobby è tra le cause delle crescenti disuguaglianze economiche e sociali rispetto alle quali sono in corso dei correttivi per la tenuta del sistema come dimostra l'allentamento dei parametri di spesa pubblica e i piani di investimento decisi dal Presidente Usa Biden e dalla Ue attraverso il Recovery. Per 40 anni le ricchezze accumulate dal capitale hanno influenzato anche la sfera distributiva attraverso la contrazione del welfare e la crescente socializzazione delle perdite, un ruolo dirimente lo ha svolto la politica, in Italia è emblematico l'inserimento del Pareggio di Bilancio in Costituzione, autentico dogma mai messo in discussione tanto a destra quanto a sinistra (e perfino dai sindacati complici)
  • per 40 anni si sono affermati sistemi fiscali destinati a far pagare meno tasse al capitale abbattendo contemporaneamente il welfare e andando a rafforzare gli strumenti di previdenza e sanità integrativa anche attraverso lo stravolgimento degli assetti contrattuali a favore del secondo livello aziendale. Diminuita la forza contrattuale dei sindacati si è affermato un sistema di deroghe agli stessi contratti nazionali che ha decretato la perdita del potere di acquisto salariale e l'innalzamento dell'età pensionabile con sistemi di calcolo iniqui che determineranno pensioni sempre più basse rispetto alle quali gli Stati nazionali dovranno, presto, intervenire, per scongiurare la crisi sistemica e l'aprirsi di nuovi conflitti.
  • Con l'avvento delle moderne lobby si rafforza anche la presenza di uomini del capitale nei posti nevralgici dell'economia e dello Stato, l'indebolimento progressivo di istituzioni pubbliche atte al controllo, l'inserimento degli interessi criminali negli appalti pubblici piegando la politica agli interessi forti 
  • Si è affermata la idea della inefficienza dello Stato e del pubblico proprio per favorire i processi di privatizzazione e liberalizzazione. La stessa nozione di pubblico è stata stravolta tanto che oggi è passata l'idea che anche i soggetti privati o il terzo settore possano sostituirsi al pubblico diventando attrattivi anche attraverso i contratti sfavorevoli applicati che riducono il costo del lavoro, fanno perdere potere di acquisto ai salari e accrescono la ricattabile precarietà della forza lavoro. La esternalizzazione dei settori pubblici ha portato alcuni gruppi privati a dettare le linee agli stessi Stati che dipendono ormai dal loro volere. 
  •  la cosiddetta responsabilità sociale di impresa è stata funzionale a massimizzare i profitti di impresa ma anche a ridurre le politiche pubbliche e lo stesso controllo pubblico in materia di economia. La stessa politica si rilegittima come agente degli interessi economici dominanti attraverso la narrazione tossica del merito e della performance che ormai domina incontrastata tanto nel settore pubblico quanto nel privato. Alla difesa dei lavoratori è subentrata quella dei consumatori inventandosi nuove forme di sindacalizzazione come l'idea del sindacato dei cittadini per cancellare anche culturalmente ogni riferimento alla natura di classe delle rivendicazioni
  • Le istituzioni non democratiche si sono progressivamente impossessate degli spazi di democrazia affermando un pensiero unico, quello neoliberista, che delegittima il conflitto e gli interessi delle classi subalterne in nome di una rappresentanza unitaria che poi rispecchia ideologie e interessi del capitale.
  • la crisi del 2008 e soprattutto quella pandemica impongono oggi una revisione parziale ma significativa delle politiche liberiste, lo stato nazionale si mette a disposizione della libera circolazione dei capitali (la vittoria dell'ordoliberalismo) e per farlo deve rivedere in parte le politiche di smantellamento del welfare e il mantra delle liberalizzazioni (anche perchè i soldi pubblici serviranno a salvare banche e grandi aziende dalla bancarotta). La revisione delle politiche neoliberiste è parte integrante di un processo di ristrutturazione che avrà bisogno, per affermarsi, di costruire nuove narrazioni come la riconversione ideologica, la formazione, la performance, il privato sociale. 
  • Il ritorno in auge dei diritti civili, contrapposti a quelli sociali, la questione femminile e quella giovanile, saranno i terreni attraverso i quali la nuova ideologia post liberista proverà a rilegittimarsi. Basta vedere il 1° Maggio 2021 all'insegna della denuncia dell'omofobia (che aborriamo ovviamente) dimenticando quanto sta accadendo nei magazzini della Fedex o nel trasporto aereo o nel mondo degli appalti. E nella nuova narrazione funzionale al capitale il ruolo dei sindacati complici, come accaduto nella stagione dei sacrifici degli anni Settanta, sarà determinante per affermare la subalternità dei lavoratori al capitale.

Redazione pisana di Lotta Continua (Da: http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com )

 

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