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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Le ragioni dello sciopero. Intervista a Federico Giusti, delegato della Cub

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D: Il Governo ha deciso di archiviare la pandemia, cosa ne pensi?

R: Con il ritorno in presenza dei dipendenti della Pubblica amministrazione e il rifiuto di sottoporre a tamponi gratuiti i lavoratori e le lavoratrici, a costo zero con la riapertura delle discoteche annunciata in queste ore.

I dati, se confrontiamo numero di casi tra ottobre 2020 e 2021 dimostrano che il numero dei contagi è rimasto invariato, senza dubbio oggi ci sono assai meno morti, ma dovremmo guardare ai prossimi mesi prima di azzardare statistiche e previsioni.

In questi ultimi mesi sono migliaia le operazioni rinviate, gli interventi e le cure preventive perché gli ospedali erano in continua emergenza per combattere il covid. Sono perfino aumentati gli infortuni e le morti sul lavoro che già avevano numeri consistenti. Il ministro Brunetta non ha intenzione di scorrere le graduatorie concorsuali permettendo agli idonei di entrare in ruolo, lo ha detto in audizione al Parlamento, allora come saranno rispettati gli impegni relativi alla assunzione di personale in sanità e negli enti pubblici.? In realtà vogliono assumere solo personale utile alle imprese e al Piano nazionale di ripresa e resilienza e tra queste figure non ci sono gli ospedalieri, riflessione amara ma necessaria.

Il ritorno in presenza è la dimostrazione lampante che gli Enti pubblici non investono in formazione o nell'ammodernamento della macchina amministrativa, come è possibile non gestire da remoto alcuni servizi? Al contrario si sceglie di penalizzare il personale in smart imponendo un contratto individuale e magari lo smaltimento del lavoro arretrato. Questa prassi non aiuta a combattere la pandemia e i contagi

I protocolli sulla sicurezza siglati dai sindacati rappresentativi sono stati indispensabili, a detta di Landini, per arginare i contagi

Ammesso ma non concesso che siano veramente efficaci, questi protocolli sono stati veramente applicati? O piuttosto si è scaricato sul singolo lavoratore i costi della pandemia? Io vedo lavoratori che sanificano le proprie postazioni perché i tanto auspicati interventi a tutela della pulizia dei luoghi pubblici e di lavoro, le sanificazioni stesse non sono state accresciute e restano insufficienti perché frutto degli appalti con i tagli della spending review. E poi ci sono migliaia di contagi e di morti nei luoghi di lavoro nel 2020, rispetto ai quali si è scelto invece di tacere dopo la firma dei protocolli. Ingenerosa critica o invece amara constatazione della subalternità di Cgil Cisl Uil ai poteri economici, politici e finanziari?

La Cub si è schierata contro il green pass mentre altre sigle del sindacalismo di base hanno tardato a prendere posizione.

Noi siamo convinti che il Foglio verde non sia uno strumento per rendere sicuri i luoghi di lavoro ma resti funzionali a diffondere le vaccinazioni. Io sono vaccinato ma credo che il green pass non possa essere considerato strumento a tutela della salute e sicurezza visti i sempre più numerosi contagi tra i vaccinati. Poi la gestione dei controlli sarà scaricata sui lavoratori che dovranno svolgere funzioni di controllo che il loro contratto non prevede. Se volevano fare i guardiani avrebbero scelto altro lavoro o mi sbaglio?

Il decreto che impone l'obbligatorietà del green pass per accedere ai posti di lavoro entrerà in vigore il prossimo 15 ottobre per poi essere convertito in legge. Personalmente trovo le parole del filosofo Agamben particolarmente appropriate laddove sostiene che il green segna l'avvento della biosicurezza e del capitalismo della sorveglianza ledendo i diritti propri della democrazia parlamentare. Come è possibile che lo stato consideri come degli untori i non vaccinati quando declina ogni responsabilità per le lesioni derivanti dal vaccino? Io credo che uno stato credibile e democratico dovrebbe, come un tempo, assumersi dirette responsabilità al contrario si scarica sul singolo individuo ogni responsabilità e in caso di problemi nessuno potrà rivalersi verso lo Stato e le case farmaceutiche produttrici di vaccini. Per questo il green pass non è un problema medico o sanitario ma squisitamente politico

Come uscire da questa situazione?

Non intravediamo vie di uscita, pensiamo che i prossimi tre anni sono previste riduzioni della spesa sanitaria, se i datori di lavoro pubblici e privati volessero tracciare il virus farebbero tamponi gratuiti per accertare i contagi ma invece hanno rifiutato questa ipotesi. Allo stesso tempo non si vede alcun potenziamento della sanità pubblica , non ci saranno assunzioni in numeri adeguati alle reali necessità, Brunetta non vuole neppure scorrere le graduatorie concorsuali, i sindacati hanno barattato il ripristino dei licenziamenti collettivi con poche settimane di ammortizzatori sociali, non prendono posizione per una legge incisiva contro le delocalizzazioni per impedire casi come quello della Gkn, si preparano a sottoscrivere accordi e contratti per favorire previdenza e sanità integrativa o il sistema delle deroghe al contratto nazionale. E non dimentichiamo il ripristino degli sfratti che si abbatte sulle famiglie indigenti. Noi facciamo sciopero il giorno 11 ottobre, non pensiamo che uno sciopero risolva il problema ma determini almeno una scelta di campo, o si sta con il Governo espressione dei diktat di Bruxelles o dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici

Redazione pisana di Lotta Continua

Basta salari da fame! L'Italia è l'unico Paese Ue ...
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