draghi

È nostro obiettivo diminuire il carico fiscale di pensionati e lavoratori dipendenti? E una manovra fiscale che aumenti le aliquote per stabilire un effettivo carattere progressivo delle imposte sarebbe possibile? A guardare la bozza del Governo si va verso obiettivi opposti, favorire i redditi sopra 40 mila e soprattutto non introdurre aliquote progressive sopra 70 mila per restituire equità al sistema di tassazione. 

Crescita economica e semplificazione sono gli obiettivi indicati dal disegno di legge ma la crescita e la ripresa non sembrano contemplare l’equità al fine di una ridistribuzione dei soldi favorendo le classi sociali meno abbienti e la classe media uscita da due anni di crisi con le ossa rotte. Se andiamo verso la riduzione delle tasse allo Stato mancheranno le risorse necessarie per investire nel welfare, nella sanità e nella istruzione o per re-internalizzare i servizi.  Se riduciamo le tasse ai lavoratori sotto una certa soglia di reddito è implicito che al di sopra di una altra cifra, i cosiddetti ricchi, debbano pagare di più mentre invece il Governo Draghi non è del medesimo avviso al fine di non scontentare Confindustria.
In questa estrema sintesi si racchiudono le nostre critiche alla manovra Governativa e la critica ai sindacati cosiddetti rappresentativi che hanno pensato di assecondare l'esecutivo con l'accordo sui licenziamenti collettivi e senza proclamare uno sciopero a difesa del reddito di cittadinanza e di un fisco equo e progressivo, per non parlare poi della manovra previdenziale che va a rafforzare il sistema contributivo e la Fornero.
Quando si parla di semplificare in realtà si intende deregolamentare e rafforzare il potere economico e politico dei gruppi dominanti, favorire il subappalto e allontanare le reinternalizzazionii.
E al momento non intravediamo scelte dirompenti per recuperare parte dei 110 miliardi di evasione all'anno.
I lavoratori dipendenti e i pensionati sono i soli a pagare le tasse in rapporto a quanto percepiscono, altrettanto possiamo dire per la classe imprenditoriale?
Per mesi è stato detto che con le assunzioni nella asl e nelle agenzie delle entrate avremmo potuto combattere la piaga delle morti sul lavoro e l'evasione fiscale dimenticando che servono anche interventi legislativi atti a raggiungere questi scopi, deve esserci la volontà politica di raggiungere certi obiettivi e noi questa volontà non la vediamo nonostante le casse statali, dopo due anni di pandemia, abbiano forte bisogno di sostegno.
L’elevata genericità della legge delega permetterà al Governo di avere ampio spazio di manovra, ad esempio sarebbe opportuno inserire nel criterio della progressività anche i redditi oggi gestiti con regime forfettario e i redditi in cedolare secca sui canoni d’affitto in un paese nel quale, in piena crisi, non è stata prorogato il blocco degli sfratti (al pari dei licenziamenti).
Siamo davanti a una svolta, il rischio che corriamo è di acuire le disuguaglianze economiche e sociali e solo per questo motivo varrebbe la pena di organizzare una mobilitazione nel paese.

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