guevara-ingiustizie

Il nostro augurio di buone feste e per tempi nuovi va alle donne e agli uomini che sono costretti a vivere nelle classi sottomesse, perché il peso della riproduzione di questo sistema inumano grava tutto su di loro. Va a chi, pur in rapporti di forza sfavorevoli, resiste, si attrezza per combattere controtempo, perché la trasformazione sociale è già nei conflitti dell’oggi. Va a chi ha scelto da che parte stare della barricata, perché, per quanto ne dica il candidato alla segreteria del PD Bonaccini, questo sistema si regge tuttora sullo sfruttamento degli uomini e delle donne.

Le immagini della Meloni in tuta mimetica entrano nell'immaginario collettivo, un Governo alimentato dalla retorica della guerra, una scuola nella quale i protocolli Ministro dell’istruzione preparano alla guerra e alla sua tacita accettazione come evento ineluttabile e gratificante per l'umanità.

La banale e normale assuefazione alla guerra porta ministri e politici ad indossare la mimetica, a credere che una mini naja possa avere un carattere formativo al pari del volontariato in una mensa dei poveri o un apprendistato ai cancelli delle fabbriche dove si lotta a difesa del posto di lavoro.

Le spese militari sono in continuo aumento per approdare al 2% del Pil e presto superarlo. È questo l’imperativo di un Occidente che per anni ha esportato “democrazia e valori” con le guerre e la devastazione dei territori.

Il metodo Giakarta ha fatto scuole, la destabilizzazione è un'arma ricorrente dell'imperialismo che rovescia governi ed esporta multinazionali per ricostruire i paesi devastati dalle guerre,

Un 'altra guerra, silenziosa, quotidiana, di entità differente, si combatte nei paesi a capitalismo avanzato e nelle periferie del Sud del mondo. È quella che le classi dirigenti combattono contro i meno abbienti, i proletari di oggi. Uomini e donne che ogni giorno non sanno se riusciranno a fare la spesa o a pagare le bollette.

Il nostro augurio, all'insegna del conflitto, va agli ultimi della piramide sociale e a quanti resistono alla silenziosa barbarie sociale e culturale dei dominanti.

La redazione di Lotta Continua