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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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È credibile essere antifascisti e difensori della Costituzione avendo votato il pareggio di Bilancio in Costituzione?

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Piazza Cavour nel centro di Pontedera, città delle due ruote, piena di antifascisti. In molti (oltre 300) hanno accolto l'invito di Anpi e Arci per manifestare contro l'apertura della sede di Casapound nel quartiere della stazione.

Un presidio preceduto dall'appello, a cui ha aderito fin dall'inizio la Cgil provinciale presente con militanti e bandiere ( insieme a Rifondazione, Potere al Popolo, Partito comunista e anarchici).
In piazza anche alcuni sindaci della provincia di Pisa in quota Pd, un insieme di forze spesso distanti tra di loro ma per una giornata unite su invito dell'Anpi per respingere ogni tentativo di rinascita del fascismo, comunque camuffato.
L'ANPI, custode degli ideali e dei valori della Resistenza e dell'Antifascismo su cui si fonda la Costituzione della Repubblica, da tempo chiede lo scioglimento di tutti i movimenti politici con essa incompatibili. Sollecita interventi risolutivi da parte delle Autorità preposte, in conformità a quanto previsto dalle leggi vigenti.
La città di Pontedera, con uomini valorosi, ha pagato un prezzo assai alto nella lotta al fascismo. Il Consiglio comunale è stato fra i primi, nella provincia di Pisa, ad approvare un regolamento che nega la concessione di sale e spazi pubblici ad associazioni che si richiamino al fascismo o che abbiano orientamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi e, in generale, discriminatori.

L' appello  rivolto a  tutte le forze civiche, associative, sindacali, politiche, alle Istituzioni, è stato raccolto, la comunità della Valdera si è unita per chiedere la chiusura della sede di casa Pound che a Pontedera sarà presente in una coalizione di destra alle prossime elezioni comunali per l'elezione del Sindaco. 

Il presidio è andato avanti per un paio d'ore per poi sciogliersi attorno alle 18 quando una trentina di fascisti del terzo millennio, molti da fuori provincia, protetti da blindati di Ps e CC, hanno inaugurato la loro sede. Ma un centinaio di antifascisti non si è accontentato del presidio arrivando   in prossimità della sede dove per un'altra ora sono partiti canti partigiani e slogan.
Il fondo che ospita la sede è stato acquistato e ristrutturato da Casapound, al suo interno anche un bar. È evidente che i soldi all'estrema destra non mancano: ristoranti, pub, concerti a pagamento, una linea di abbigliamento, gadget venduti on line, villaggi e agenzie turistiche una galassia di affari che permette di acquistare sedi in varie parti d'Italia. Ma altrettanto evidente è il percorso aggregativo che mette insieme istanze sociali e politiche quando i circoli Arci sono ormai incapaci di fare altrettanto.

La giornata di Pontedera è stata una risposta democratica e di massa anche se non mancano i motivi di riflessione, per esempio sulla presenza del Partito democratico che in Piazza Cavour ha fatto parlare sindaci, parlamentari sotto l'occhio benevolo di Arci , Anpi e Cgil.

Strano ma vero, se oggi la situazione sociale in Valdera è all'insegna della crisi economica, se ci sono spazi per l'agibilità politica di Fn e CP la responsabilità è proprio del Pd e delle sue istituzioni locali: migliaia di posti di lavoro cancellati dalla Piaggio, chiusura di fabbriche dell'indotto meccanico in regime di mono-committenza, delocalizzazioni produttive nel silenzio assenso delle istituzioni locali. I sindaci e la famiglia Colaninno hanno un punto in comune: l'appartenenza al Pd.

È evidente che l'antifascismo istituzionale, dei richiami spesso retorico e paternalistici alla Carta costituzionale, non sia (forse) da buttare ma allo stesso tempo a qualche domanda bisogna pur rispondere, ossia se le politiche liberiste non siano la causa dei consensi popolari verso destra e se i nuovi fascismi, portatori di culture e di pratiche xenofobe e razziste, siano arginabili solo a livello istituzionale, da quelle istituzioni per anni conviventi con l'Ue della Troika.

La stessa domanda se la sono posta decine di giovani e meno giovani ai quali il presidio istituzionale stava decisamente stretto, accettando di starvi dentro come "risposta democratica del territorio" ma con poca convinzione , anzi consapevoli che i liberisti e chi ha inserito il pareggio di bilancio in Costituzione abbia inferto ai valori democratici e antifascisti una ferita mortale e la sua presenza in piazza contro i fascismi appare solo retorica e contraddittoria, anzi un motivo più che valido per avvicinare settori popolari a Casa Pound.

Se ci riflettiamo bene non si tratta solo di una provocazione, andiamo a vedere la composizione sociale dell'ultradestra in Ue e capiamo che l'antifascismo o affonda le sue radici nel presente o diventerà solo retorica.

Federico Giusti – Pisa, 16 dicembre 2018

 

 

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